- Sentieri d'Abruzzo, alla scoperta della Regione Verde d'Europa
- Da Val Fondillo al Valico Passaggio dell'Orso, itinerario turistico del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
- alle del Chiarino, tra le vette del Gran Sasso alla ricerca dei ruderi del mulino Cappelli
- Da Serramonacesca a Castel Menardo, all'interno del parco della Majella, un parco di montagna affacciato sul mare
- Pizzo d'Ovindoli, il tramonto indimenticabile del Parco Regionale Sirente-Velino
- Consigli per gli escursionisti
Sentieri d'Abruzzo, alla scoperta della Regione Verde d'Europa
"Il sentiero, viandante, si apre camminando",così il poeta Antonio Machado descrive l'emozione di un cammino libero dalla sua dimensione fisica e visiva per farne un esercizio di distacco dagli affanni del mondo affinché lo sguardo possa rivolgersi al teatro della propria interiorità. Proprio questa dimensione catartica è ciò che cerca il trekker appassionato che s'incammina nei percorsi del mondo alla ricerca di una dimensione che lo spinga ad una riconciliazione con la natura, in contatto con un mondo diverso, in cui è possibile trovare se stessi.
Ed è per questo che molti appassionati di trekking e turismo lento scelgono l'Abruzzo come meta ideale per un'immersione a 360° nella natura. L'Abruzzo che piace e continua a piacere, anche dopo l'emergenza sanitaria, è l'Abruzzo verde, quello montano che, anche in questa stagione particolare e insolita, ha registrato una crescita del 15%, dimostrando come questa terra sia una meta privilegiata soprattutto per chi vuole praticare sport come il cicloturismo e il trekking, visitare le bellezze naturali e vivere un ambiente pulito e accogliente.
Stare a contatto con la natura è la principale ragione che spinge i turisti a scegliere l'Abruzzo che viene percepito dagli italiani come il luogo ideale per rilassarsi. A questo si aggiunge la possibilità di praticare diverse attività sportive e di poter organizzare un soggiorno stando attenti al portafoglio grazie alle vantaggiose offerte dei diversi villaggi in Abruzzo per garantire una vacanza low cost.
Se sei un amante del trekking e del viaggio lento, se adori immergerti nella natura incontaminata o fare lunghe passeggiate in bicicletta, l'Abruzzo è sicuramente il luogo perfetto dove organizzare un pit stop dalla vita frenetica e metropolitana.
Conosciuta anche come la Regione Verde d'Europa, l'Abruzzo è la terra dei parchi. In questa regione troviamo tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e 38 tra oasi e riserve regionali e statali. Circa il 30% del territorio regionale fa parte di Aree Protette con una varietà paesaggistica non indifferente. Dai vastissimi piani carsici del Gran Sasso agli Altopiani Maggiori, dai profondi canyon della Maiella alle estese foreste della Laga, dagli alti pascoli ai selvaggi ambienti rupestri fino alla presenza persino di un ghiacciaio, il Calderone, l'unico dell'Appennino e il più meridionale d'Europa.
Tra imponenti oltre faggete e sentieri segnalati, corsi d'acqua e giardini botanici, l'Abruzzo offre la possibilità di organizzare 40 percorsi escursionistici per esplorare la natura e gli splendidi paesaggi di questa regione. Per ovvie ragione non è possibile descriverli tutti, ma è possibile segnalare luoghi, alcuni noti, altri un po 'meno, non solo per gli amanti del trekking, ma anche per chi vuole trascorrere una giornata all'aria aperta senza spendere troppe energie.
Da Val Fondillo al Valico Passaggio dell'Orso, itinerario turistico del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Tra i parchi più belli, conosciuti e apprezzati d'Abruzzo troviamo certamente il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise che ha regalato alla regione l'appellativo della “regione verde d'Europa”. Qui è possibile trovare una vasta rete di sentieri che percorre l'intero territorio del Parco. Una rete escursionistica che ha origini molto antiche e che deriva dalla necessità di percorrere la montagna per scopi agro-silvo-pastorali o per tracciare vie destinate al commercio.
Da soli o in gruppo qui la regola principale è quella di camminare, nei sentieri segnalati, nel silenzio più assoluto portando con sé solo le emozioni, e perché no qualche fotografia. A disposizione degli escursionisti e dei trekker la Carta Turistica, disponibile nei Centri Visita e nei Punti Informazione del Parco per scegliere tra i circa 150 itinerari.
Tra gli itinerari possibili, una delle escursioni più belle e adatte al turista è senza dubbio il percorso che risale la Val Fondillo.
Caratteristiche tecniche:
- Difficoltà: turistico
- Durata del percorso: 6 ore
- Dislivello: 600 mt
- Segnavia: F2
Il cammino risale lungo il torrente Fondillo, le cui sponde sono circondate da una ricca vegetazione di salici e splendide faggete. La Valle è caratterizzata anche dalla presenza dell'Orso bruno marsicano, che a volte può essere avvistato dagli escursionisti.
Un anfiteatro naturale abbracciato dal Monte Amaro, dal Monte Dubbio e dalla Serra delle Gravare che segna il confine con il Lazio. La sua particolare forma a ventaglio deriva dall'origine glaciale delle sue vette.
Come dimostra il nome della vallata, questo territorio è ricco di sorgenti che alimentano il torrente, il suo nome ancestrale era appunto "Fontilli" che significa proprio "piccole fonti". Le faggete che ricoprono il territorio sono state segnalate dall'Unesco come vetuste ovvero un luogo in cui la presenza e l'azione dell'uomo è insignificante.
Lungo il percorso, quasi a metà strada, si incontra la Grotta delle Fate a cui si arriva scendendo per una suggestiva scalinata fatta di lunghe radici di faggi, da qui è possibile ammirare un paesaggio molto suggestivo, quasi magico, una grotta da cui sgorga un 'acqua pura e trasparente che alimenta il torrente.
Continuando il percorso si giunge in prossimità del Valico Passaggio dell'Orso dove il bosco inizia a diradarsi e si apre alle creste rocciose dei Monti della Meta e sulla Valle del Canneto. Questo valico è stato utilizzato per secoli dai pastori che dovevano raggiungere il Lazio, luogo vissuto anche dai briganti che si nascondevano per derubare i viandanti. Attualmente è un percorso molto battuto dai pellegrini che da Pescasseroli e da Opi che si recano al noto Santuario della Madonna di Canneto.
Un modo sicuro per muoversi nel Parco, soprattutto per chi non conosce bene le montagne o non è un escursionista esperto, è affidarsi alle escursioni guidate, organizzate da diverse associazioni, cooperative e società di servizi turistici che propongono una vasta gamma di attività per tutti i gusti e le età.
Valle del Chiarino, tra le vette del Gran Sasso alla ricerca dei ruderi del mulino Cappelli
Caratteristiche tecniche:
- Difficoltà: Esperti
- Durata del percorso: 1 giorno
- Dislivello: 1400 mt
- Segnavia: bianco-rosso
Escursione lunga e faticosa all'interno di un paesaggio dominato dalla mole dolomitica del Gran Sasso. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è attraversato da una fitta rete di percorsi escursionistici percorribili anche in mountain bike.
Il territorio, diviso in undici distretti turistici, rivela borghi medievali ben conservati, architetture rurali, castelli, eremi ed abbazie incastonati in una natura emozionante. Qui si apre questo meraviglioso itinerario che dalla diga del Lago di Provvidenza si snoda in una fresca vallata per giungere ai ruderi dell'antico Mulino Cappelli, dove si trova anche una graziosa area pic-nic.
Il percorso, molto arduo, spesso necessita di usare le mani per scavalcare le rocce e continuare l'ascesa. Un rapporto intimo con la montagna capace di regalare intense emozioni. Al contempo è possibile ammirare la Valle Crivellaro e il Vallone Fosso del Monte.
Arrivati in cima è possibile godere di un panorama mozzafiato che ripagherà di tutta la fatica fatta per scalare la vetta.
Da Serramonacesca a Castel Menardo, all'interno del parco della Majella, un parco di montagna affacciato sul mare
Caratteristiche tecniche:
- Difficoltà: Turistica
- Durata del percorso: 1 ora
- Dislivello: 110 mt
- Segnavia: bianco-rosso
Dal punto di vista geologico il Parco della Majella è il più singolare dell'intero Appennino, i suoi calcari risalgono a 100 milioni di anni fa e sono depositati sul fondo di un mare ricco di vita, come testimoniano i numerosi fossili. La sua struttura è stata modellata dai ghiacciai che hanno lasciato numerosi segni evidenziati da i circhi e dalle sue valli sommitali. Tutto il territorio è segnato, poi, da profonde valli fluviali. Tra Majella e Morrone si apre un caratteristico canyon che regala uno scenario unico, composto da oltre 100 grotte.
Il sentiero che porta fino a Castel Menardo risulta attualmente aperto ed è fruibile tutto l'anno. A causa di manifestazioni metereologiche che possono causare pesanti smottamenti del sentiero è bene informarsi prima di organizzare l'escursione per verificare le condizioni di percorribilità.
Il cammino comincia nei pressi della Contrada Brecciaiola di Serramonacesca da dove si procede inizialmente su un leggero falsopiano che aumenta gradualmente. In alcuni tratti, tra i rami degli alberi e la fitta vegetazione è possibile scorgere il castello che si erge maestoso sulle rupi del Colle Ciumina.
Dopo una breve passeggiata nel bosco, il sentiero diventa roccioso e nel giro di breve tempo si è al cospetto delle mura di cinta del castello da cui è possibile scorgere il meraviglioso panorama che si affaccia sulle pendici della Majella, sulle propaggini del Gran Sasso e sulla Val Pescara.
Qui è possibile visitarne i ruderi della caratteristica “rocca d'altura”, probabilmente il luogo era sede di un insediamento fortificato adibito sia ad uso militare che residenziale. Della fortezza oggi rimane solo una parte delle mura di cinta realizzate con la pietra calcarea tipica della Majella. È ancora possibile individuare i portali di accesso e le molte feritoie utilizzate dagli arcieri.
Un'escursione facile che richiede circa mezz'ora di cammino, che non presenta particolari difficoltà. Il sentiero è dotato anche di un'area pic-nic attrezzata e di una serie di panchine dislocate lungo il cammino. Per questo è una camminata adatta anche ai bambini e molto battuta dalle famiglie che vogliono godere dello splendido panorama affacciandosi dalle mura dell'affascinante rocca.
Pizzo d'Ovindoli, il tramonto indimenticabile del Parco Regionale Sirente-Velino
Caratteristiche tecniche:
- Difficoltà: Esperto
- Durata del percorso: 2 ore
- Dislivello: 200 mt
- Segnavia: bianco-rosso
Mobilità lenta è lo slogan del Parco Regionale Sirente-Velino per scoprire intensamente e senza fretta la natura e la storia del territorio. In bici, a cavallo, praticando nordic walking, trekking, ciaspolate o sci escursionistico. Qualunque mezzo è l'ideale per catturare odori, suoni e colori della natura autentica del Parco.
Se siete trekker esperti e volete lanciarvi in un'emozionante escursione nei parchi nazionali d'Abruzzo, Pizzo Ovindoli è certamente il percorso che regala più emozioni e tanta fatica. Si tratta di uno sperone di roccia che sovrasta l'omonimo paese e si affaccia su una pittoresca pineta. Ed è proprio attraversando la pineta che comincia il cammino che sale velocemente facendosi sin da subito molto ripido. Attreversato questo tratto boscoso, la pineta si dirada e lascia spazio a una vista mozzafiato sul Sirente che quando è innevato si illumina al tramonto colorandosi di rosa e regalando all'escursionista una vista senza paragoni, specialmente quando la nebbia che avvolge la Piana del Fucino esalta colorazioni e contrasti.
Arrivati in cima è possibile, non senza difficoltà e aggrappandosi letteralmente alle roccie, proseguire lungo la cresta che conduce ad una croce metallica incastonata nelle rocce che si affaccia su un panorama pazzesco comprendente i Monti Serra di Celano, Monte Faito, la Magnola, il paese di Ovindoli, Monte Rotondo e in lontananza è possibile scorgere anche il Gran Sasso.
Consigli per gli escursionisti
- Scegli un percorso più adatto alle tue capacità. Informarsi sulle caratteristiche del percorso e scaricare mappe e cartine che indicano il sentiero. Se non ti senti sicuro, affidati ad un professionista;
- Consulta sempre le previsioni metereologiche
- Vestiti comodo e indossa abbigliamento consono al tipo di escursione;
- Porta con te un kit d'emergenza con una minima dotazione di pronto soccorso;
- Non partire da solo e in ogni caso avvisa qualcuno della tua avventura;
- Non perderti fuori pista, segui sempre il percorso tracciato e fai attenzione alla segnaletica del tragitto;
- In caso di incidente chiama il pronto soccorso (118);
- Proteggi l'ambiente: non disturbare gli animali, non danneggiare la flora e porta a valle i tuoi rifiuti.