Ho deciso di dedicare una giornata a esplorare Milazzo, una gemma nascosta della Sicilia che si estende fino a Capo Milazzo, il punto dove finisce il Golfo di Milazzo e inizia il Golfo di Patti.
Fondamenta della sua storia risalgono addirittura al 716 a.C., quando fu fondata dai Greci di Messina. La sua posizione strategica la rese oggetto di contese attraverso i secoli, diventando un crocevia di culture e influenze.
La città ha visto diverse epoche passare, ma sicuramente uno dei capitoli più significativi si è scritto nel 1860, quando Milazzo divenne il palcoscenico della battaglia che sancì il successo dell'arduo lavoro compiuto da Giuseppe Garibaldi in Sicilia. Questo episodio, intriso di passione e spirito patriottico, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia di Milazzo e dell'intera Italia.
Sebbene un solo giorno sembri un tempo troppo breve per abbracciare completamente la storia e la bellezza di questo luogo, ho pensato che fosse un inizio affascinante.
Mattina: Marina Garibaldi, Duomo, Necropoli, Antiquarium Archeologico e il Castello
La mia avventura a Milazzo ha inizio lungo la Marina Garibaldi, un tratto costiero che si estende dal porto al pittoresco borgo marinaro di Vaccarella. Ora ribattezzata Passeggiata dei Sospiri, questa strada offre uno scenario incantevole, con le barche dei pescatori che si riposano sulla spiaggia. L'atmosfera autentica e il richiamo del mare hanno creato un inizio perfetto per la mia esplorazione.
La passeggiata prosegue fino a Piazza Duomo, dove si erge maestoso il Duomo dedicato a Santo Stefano, patrono della città. Costruito nel 1900, il Duomo custodisce opere d'arte di inestimabile valore, tra cui Le quattro figure di Santi e un'Adorazione del Bambino di Antonello da Saliba, un tesoro artistico del XVI secolo. Nella stessa piazza, la Necropoli del V-VII secolo d.C. offre uno sguardo affascinante a un passato lontano.
La mia curiosità mi ha poi portato all'Antiquarium Archeologico, inaugurato nel 2010, dove ho potuto esplorare 10 sale espositive contenenti 1.267 reperti che raccontano la storia di Milazzo dal V millennio a.C. al VII secolo d.C. Il lavoro di recupero, svolto dal Secondo Dopoguerra fino ai giorni nostri, ha restituito al territorio una ricca testimonianza del suo passato.
Il percorso mi ha poi guidato al Santuario di San Francesco da Paola e al Convento dell’Ordine dei Minimi, situati sul suggestivo colle Biagio. Il santuario, risalente al 1464, presenta una facciata barocca in pietra rosata di Siracusa, regalando una visione spettacolare.
Mi sono infine immersa nel fascino del Borgo Antico, un dedalo di strette vie, chiese, palazzi, monasteri e conventi, culminando con l'imponente Castello. Monumento Nazionale e la più grande cittadella fortificata della Sicilia, il Castello di Milazzo rivela un patrimonio di architettura militare che si è evoluto in dieci secoli di storia. La sua multifunzionalità nel corso del tempo, dall'epoca medievale alla dominazione spagnola, aggiunge ulteriore fascino a questa imponente struttura.
Trovando un tranquillo angolo nel Borgo Antico, ho gustato il mio pranzo al sacco, riflettendo sulla ricchezza culturale e storica che Milazzo ha offerto durante la mia visita.
Pomeriggio: Mura della Cinta Spagnola e di quella Aragonese, Museo del Mare e l’Area Marina Protetta
Dopo essermi rifocillata con il mio pranzo al sacco, ho ripreso il mio viaggio alla scoperta delle meraviglie di Milazzo. Entrando nelle maestose mura della Cinta Spagnola, ho seguito le antiche vie lastricate che mi hanno condotto con facilità al Duomo antico, risalente ai primi del Seicento. Pur essendo ora sconsacrato, conserva con maestria le linee del tardo rinascimento. All'interno, ho ammirato con stupore l'abside della Madonna delle Grazie, gli altari marmorei e l'incantevole Oratorio del Santissimo Sacramento.
Successivamente, ho raggiunto la Corte Aragonese, immergendomi nella suggestiva atmosfera della Corte del Mastio. Qui, il salone della Domus residenziale, noto anche come Sala del Camino, ha catturato la mia attenzione con uno dei camini più imponenti d'Europa.
Il Mastio Normanno Svevo, chiamato anche Torre Saracena, testimonia la maestria delle maestranze arabe, e dal suo belvedere, ho goduto di una vista mozzafiato sulla Piana di Milazzo, la Piana di Patti, le Isole Eolie e l'Etna.
Stando su uno sperone di roccia delle mura medievali, ho scoperto il suggestivo disegno composto da blocchi neri di pietra lavica, noto come lo scarabeo o gli occhi di Milazzo. Le interpretazioni variano, alcune vedono in esso una semplice decorazione, altre un segno magico, mentre alcune suggeriscono che fosse un simbolo di vigilanza, ricordando che la fortezza non era facilmente accessibile.
Prima di lasciare Milazzo, ho fatto visita al Museo del Mare nel Bastione di Santa Maria. Voluto dal biologo marino Carmelo Isgrò, questo museo ospita lo scheletro di un capodoglio che ha trovato la morte nel 2017 al largo delle Isole Eolie. Il museo ha come obiettivo quello di sensibilizzare sulle problematiche e sulla salvaguardia del mare, offrendo una prospettiva unica sulla vita marina e sulle sfide ambientali.
La mia ultima tappa è stata un suggestivo percorso lungo la costa che si estende fino a Capo Milazzo. Il promontorio pianeggiante, delimitato da ripide scarpate che si affacciano su un mare profondo fino a 60 metri, è un vero spettacolo naturale. Ho seguito itinerari che permettono di ammirare la flora e la fauna locale, avvistando il falco pellegrino e il martin pescatore. L'intera area è parte dell'Area Marina Protetta, un autentico paradiso di biodiversità che evidenzia l'importanza della conservazione ambientale.
Concludo la mia giornata di esplorazione con il cuore e la mente pieni di bellezze e conoscenze nuove, pronta a portare con me i ricordi di Milazzo e della sua straordinaria ricchezza culturale e naturale.
Ci sarebbero ancora tante cose da vedere però la mia gita è finita e i miei impegni di lavoro l’indomani a Messina mi spingono a tornare sui miei passi e a rientrare in albergo.
Curiosità? Milazzo, Capitale della biodiversità per il 2022
Nel 2022, Milazzo ha conquistato il prestigioso titolo di capitale italiana per la biodiversità, posizionandosi anche tra le prime dieci a livello europeo e raggiungendo la 43ª posizione a livello mondiale.
Questo incredibile successo è stato ottenuto attraverso la partecipazione attiva alla City Nature Challenge 2022, un contest internazionale finalizzato alla promozione della biodiversità. In questo straordinario evento, persone comuni provenienti da ogni angolo del pianeta hanno contribuito con notazioni naturalistiche, dando vita a un vero e proprio censimento della flora e della fauna locali.
Milazzo ha fatto la sua parte, raccogliendo oltre 1.500 specie diverse di animali e piante. Questa straordinaria varietà potrebbe essere la chiave di volta per l'istituzione di una nuova Riserva Naturale a Capo Milazzo, affiancando così quella Marina già esistente.
Questo riconoscimento non solo celebra la ricchezza della biodiversità presente nella zona, ma anche l'impegno della comunità locale nel preservare e valorizzare l'ecosistema unico di Milazzo.
Un passo avanti verso la tutela della natura e la creazione di spazi in cui la flora e la fauna possano prosperare, regalando alla città una cornice ancora più affascinante e sostenibile.