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Un giorno ad Erice. Il diario di Monica

Un giorno ad Erice. Il diario di Monica

Oggi voglio raccontarvi il mio viaggio a Erice, una cittadina a circa 750 metri sul livello del mare, situata a una quindicina di chilometri da Trapani. 

Testimone delle dominazioni bizantine, arabe, normanne, ma anche medievali, le sue origini si perdono nella notte dei tempi, perché pare che in origine il territorio fosse abitato dalla popolazione degli Elimi che lo fortificarono e costruirono qui il tempio dedicato alla dea dell'amore: Afrodite per i greci e Venere per i Romani, conosciuta anche come Ericina.

Dal 1167 al 1934 la città fu chiamata Monte San Giuliano e ancora oggi nel centro cittadino che si trova sulla cima del monte ci abita solo una piccola parte della popolazione. La restante parte degli abitanti si trova a valle, a Casa Santa. 

Sia D'Annunzio che Virgilio decantarono le sue bellezze. Per questo motivo ho deciso di andare un giorno in questa bellissima cittadina e voglio condividere con voi il mio itinerario per scoprire insieme cosa vedere a Erice in un giorno

Il viaggio è stato su una strada un po' ripida, ma una volta giunta al centro, la vista spettacolare ci ha ripagato. Se avrete la fortuna, a differenza mia, di trovare una giornata molto limpida, mi hanno detto che in queste condizioni si può vedere fino all'Etna!

Mattina: da Porta Trapani al Castello di Venere

La mia esplorazione comincia da Porta Trapani, il principale ingresso della città. Nonostante non sia particolarmente decorata, questa porta è di grande importanza storica, probabilmente costruita in epoca normanna e poi ricostruita nel Medioevo. Da qui si accede al cuore del borgo, e il panorama è davvero mozzafiato.

il castello di Venere di Erice
Il castello di Venere di Erice

Proseguo per circa 500 metri lungo una via panoramica e arrivo al Castello di Venere, una magnifica costruzione normanna del XII secolo, edificata sui resti di un antico tempio dedicato a Venere. È affascinante pensare che le pietre del castello siano state recuperate dall'antico santuario.

Le torri del Balio del castello di Erice
Le torri del Balio del castello di Erice. Un tempo collegate per mezzo di un ponte levatoio.

Le imponenti mura e le Torri del Balio, che raccontano storie di difese e battaglie. Interessante è anche il “piombatoio”, un meccanismo usato per difendere il castello, che conserva ancora lo stemma originario degli Asburgo di Spagna.

Una volta estinta la dinastia normanno sveva il castello fu la sede delle più alte cariche cittadine, sede di giustizia sia civile sia penale, sede per la riscossione dei tributi e diventò anche un carcere.

Sulla via del ritorno verso il centro, mi imbatto nel Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana. Fondato nel 1963, questo centro è diventato un punto di riferimento mondiale per la ricerca scientifica.

Pomeriggio: tra vicoli e chiese.

Dopo una pausa pranzo rigenerante in un’accogliente trattoria locale, mi dedico a esplorare i vicoli di Erice, che sembrano veri e propri labirinti. È facile perdersi, ma è proprio questo il bello!

Le chiese di Erice sono particolari: l’esterno è semplice, ma l’interno è straordinariamente ricco.

La Chiesa di San Giuliano, costruita nell’XI secolo per ringraziare il santo di aver liberato la città dagli Arabi, è un esempio perfetto. La leggenda narra di un cavaliere con mantello rosso e cavallo bianco, armato di spada e accompagnato da un falcone e una muta di cani, che divenne il patrono di Erice.

La chiesa di San Giuliano a Erice
La chiesa di San Giuliano a Erice

All'interno della chiesa ci sono i gruppi statuari dei Misteri, che raffigurano la Passione di Cristo e vengono portati in processione il Venerdì Santo. Da non perdere è anche la mostra di ceroplastica, l’arte della lavorazione della cera, esposta in uno spazio ideale all'interno della chiesa.

La mia visita prosegue al Duomo, o Chiesa Madre, dedicato a Maria Assunta. Costruito agli inizi del XIII secolo su una cappella voluta da Federico III d’Aragona, il Duomo è stato restaurato diverse volte nel corso dei secoli, assumendo l'attuale aspetto neogotico nel XIX secolo.

Il duomo di Erice
Il Duomo di Erice o Chiesa Madre

Dell'originale costruzione rimangono la pianta a tre navate, quattro cappelle del Cinquecento e le colonne che sorreggono archi a ogiva. La facciata esterna, con il suo imponente rosone di ispirazione catalana e le nove croci greche in marmo sulla parete laterale, è davvero splendida. Queste croci provengono dal precedente tempio e raccontano la storia di indulgenze papali concesse a chi partecipava alle preghiere, in un’epoca in cui c’era ancora chi venerava Venere.

Infine, visito il Campanile, noto anche come Torre di Re Federico. Originariamente una torre di avvistamento difensiva eretta nel 1312 per volere di Federico d’Aragona, il campanile ha una base quadrata di 8 metri per lato e tre piani, ciascuno con una sala a volta. Dall'alto della torre, la vista sulla città e sui dintorni è semplicemente mozzafiato.

Le tradizioni di Erice

Erice è un luogo perfetto anche per gli appassionati di artigianato locale, perché il borgo è rinomato sia per le trappite, i tappeti di Erice, che per la ceramica. 

Tra ceramiche e belle stoffe che diventano i tappeti ericini, tessuti a mano e decorati con materiali di recupero (così da non buttare via nulla) fatto dalle donne locali che tramandano la tradizione dell'intreccio. 

La trappite è un'antica tradizione tessile che proviene dall'antica Grecia e risale al XIII secolo, che si tramanda di generazione in generazione e passa solitamente da madre in figlia. Si tratta di motivi geometrici, molto spesso a zig zag, che richiamano le tortuose vie del borgo.

Le ceramiche di Erice
Le ceramiche di Erice

Ma Erice è anche famosa per la ceramica, essendo una delle più importanti località siciliane dove ancora si pratica quest'arte. Molto caratteristiche le ceramiche dalle tinte pastello con bei disegni di fiori stilizzati. Tutto rigorosamente fatto a mano. 

Anche i piatti tipici della tradizione locale sono buonissimi e davvero tanti. Per questo mi limiterò a dirvi solo quello che mi è piaciuto di più! Si tratta della famosa pasta di mandorle che definire deliziosa è davvero riduttivo. Provare per credere!

Se vi capita di passare da queste parti durante il periodo di Natale, ricordatevi che in questi giorni si tiene la Settimana di Musica Medievale e Rinascimentale, uno degli eventi a carattere storico più importanti della zona. 

Spero che i miei consigli saranno utili a tutti i viaggiatori che decideranno di passare un giorno a Erice, e non mi resta che augurarvi buon viaggio!

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Immagine autore articolo
Monica Palazzi

Mi chiamo Monica Palazzi e sono nata a Bergamo dove tuttora vivo. Amo molto viaggiare. Sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo. Adoro sia leggere (in modo particolare i cosiddetti libri gialli) sia scrivere, sia fare i cruciverba. Vieni a trovarmi sul mio Blog: https://monicajollystella.wixsite.com/di-tutto-un-po