Soave è uno dei borghi più belli d’Italia, una delle mete preferite da chi ama visitare splendidi castelli medievali. Già dal suo nome evoca sentimenti di serenità e tenero abbandono. Immerso in un paesaggio incantevole, è famoso per il suo vino bianco, che come la città è soave nel colore e nel profumo.
Soave sorge in provincia di Verona, si trova esattamente tra le colline dei Monti Lessini e quelli della Valle dell’Adige.
Il borgo ha una struttura medievale, seppur le sue origini siano molto più antiche e risalgono addirittura all’epoca romana. In quel periodo, le terre furono divise tra i legionari romani, con lo scopo di far sì che i legionari stessi potessero presidiare la zona, ma anche con l’obiettivo di avviare le terre a nuove coltivazioni e in particolare a quella del vino.
La cittadina, in ogni modo, ai tempi era un piccolo centro lungo la via Postumia che collegava tutta quanta la Gallia Cisalpina che corrisponde grosso modo all’attuale Pianura Padana.
Soave: cosa visitare in una giornata
Arrivando sul posto, consiglio di iniziare la gita con le Mura Scaligere che furono fatte costruire nel 1369 e circondano Soave dai due lati del Castello con un bellissimo e magico effetto scenografico. Le mura hanno ventiquattro torri e una struttura con merli alla ghibellina.
In passato si entrava nel borgo solo da tre Porte: a Nord tramite la Porta Aquila,a Est c’era la Porta Vicentina e a Sud si trovava la Porta Verona che ci accompagna nel centro storico.
Se si accede al borgo tramite la Porta Verona e si percorre via Roma (all’interno della prima cinta muraria) si arriva al Duomo di San Lorenzo Martire strutturato con caratteristiche neoclassiche ma anche barocche seppur con rivisitazione ottocentesche. All’interno del Duomo sono ospitati La Pala di San Rocco di Francesco Morone, una tela del Cignaroli e un dipinto del Farinati e tutti questi artisti sono tra i più importanti del Rinascimento Veneto.
La mia visita prosegue verso la Piazza dell’Antenna, il cui nome è dovuto al pennone del gonfalone di Venezia con tanto di Leone di San Marco che fu regalato dalla Serenissima al Paese nel Cinquecento.
La piazza è caratterizzata da belle ed eleganti architetture che richiamano sicuramente lo stilo gotico veneziano e un esempio lo è il Palazzo della Ragione, Tribunale al tempo degli Scaligeri, con le sue caratteristiche arcate a sesto acuto con bel tetto spiovente con i merli ghibellini e il tutto in una meravigliosa cornice bianca.
Proseguo poi per il Palazzo Cavalli fatto costruire da Nicolò Cavalli (Capitano di Soave) nel 1411, gotico anch'esso, con le finestre trilobate e in quella centrale con dei particolari bassorilievi che raffigurano una lucertola e uno scorpione che nel medioevo significava la resurrezione e la perdizione che provoca il peccato.
Una menzione la merita senza ombra di dubbio alcuno anche il Castello, uno dei pochi della regione Veneto ad aver mantenuto nel tempo la sua principale funzione militare. La struttura risale al X secolo su idea di Berengario I con lo scopo di difendersi dagli attacchi degli invasori.
Per merito della sua posizione ha acquisito maggiore importanza sotto gli Scaligeri che tra il 1396 e il 1374 lo restaurarono e lo rafforzarono con la costruzione di una imponente cinta muraria .
Dal XV secolo passò nelle mani dei Visconti di Milano e quindi, successivamente, della Repubblica di Venezia.
In seguito, per l’esattezza nella prima metà dell’Ottocento, fu acquistato dall’Avvocato Antonio Cristani che è il bisnonno dell’attuale proprietario.
La struttura si presenta con una torre centrale, il mastio con tutt’intorno una meravigliosa cerchia muraria che è in grado di separare tre cortili e che giunge quindi a circondare il borgo.
Una bella scala esterna dà la possibilità di salire nelle stanze private e la sala è caratterizzata da un grande camino mentre nella camera da letto c’è una meravigliosa Crocefissione affrescata che risale al ‘200.
Ma il castello al suo interno ha ancora, davvero, tante altre opere d’arte e gioielli di inestimabile valore come lo stupendo affresco della Vergine della Misericordia mentre nell’armeria si possono vedere, grazie ai restauri che sono stati effettuati, i giacigli dei soldati così com’erano in passato.
Sempre tramite questa scala si arriva al camminamento che è stato restaurato e reso agibile grazie a recenti e attenti lavori di restaurazione. Il camminamento di ronda, in lastricato di pietra con protezioni in legno, ma soprattutto acciaio, permette di effettuare una stupenda visita che parte dal castello e passa attraverso le quattro torri per terminare sul Torrione da cui si ha una magnifica vista dall’alto sul paese e sul circondario.
Due particolarità circa il castello: si dice che il mastio fosse un luogo di tortura e a dimostrazione di ciò ci sono le ossa umane che sono proprio state ritrovate al di sotto del mastio medesimo. L’altra curiosità, sicuramente meno macabra, secondo alcune testimonianze qui nel castello soggiornò Dante Alighieri che si dice fosse stato ospite del politico e condottiero Cangrande della Scala.
Una segnalazione per gli amanti del buon bere: Soave è ricca di vigneti e la sua vocazione vinicola, come detto, risale all’epoca romana. Le uve locali sono il rinomato Soave DOC, il Trebbiano ed anche il Garganega.
E proprio qui si sviluppa un bel percorso che serve a fare conoscere meglio il vino locale, ma non solo quello. Si tratta de La Strada del Vino che è nata nel 1990 e si sviluppa su 150 chilometri.
La mia gita è conclusa … un giorno è volato via veloce, però questo borgo un passaggio lo merita di sicuro…provare per credere.