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Report Vacanze Istat: Toscana al top, prenotazioni online alle stelle. Il 2024 promette scintille!

Report Vacanze Istat: Toscana al top, prenotazioni online alle stelle. Il 2024 promette scintille!

Il turismo italiano è stabile e si accende la speranza di una stagione con numeri importanti. Lo conferma l’Istat che ha pubblicato il report su viaggi e vacanze 2023. Dai dati emerge che il 2023 è stato un anno di consolidamento e speranza, con una domanda turistica stabile, ma ancora sotto i livelli del 2019.

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Le vacanze lunghe, di quattro o più notti, hanno raggiunto i 28,5 milioni di viaggi, e nonostante siano il 19% in meno rispetto al 2019, rappresentano un segmento che ha tutte le potenzialità per espandersi nei prossimi anni. 

Le vacanze brevi hanno confermato i numeri del 2022, indicando una preferenza consolidata per soggiorni più agili e flessibili.

I viaggi di lavoro, che costituiscono il 7,9% del totale, pur non avendo ancora recuperato completamente quota, mantengono una presenza significativa nel panorama dei viaggi, con una durata media di 4 notti.

La durata media delle vacanze si attesta a 6,4 notti, e quella complessiva dei viaggi è di 6,2 notti, dimostrando che il desiderio di viaggiare rimane forte tra gli italiani.

Le escursioni giornaliere hanno totalizzato 42,4 milioni nel 2023, con un picco nella stagione primaverile, un chiaro segnale che gli italiani amano esplorare le bellezze del proprio paese.

La percentuale di residenti che hanno viaggiato almeno una volta in un trimestre è leggermente calata al 18,7%, ma la media nazionale dei viaggi pro-capite si è mantenuta a 0,9. La maggior parte dei turisti proviene dal Nord-ovest, seguito dal Nord-est, dal Centro, dalle Isole e dal Sud.

Il 2023 si è rivelato un anno di consolidamento per il turismo italiano, con segnali positivi che lasciano intravedere una ripresa vigorosa e sostenuta nel prossimo futuro.

Vacanze di riposo e svago

Nel 2023, si è confermata la tendenza a spostarsi in ogni periodo dell'anno, principalmente per piacere, svago o riposo. Queste motivazioni sono rimaste stabili rispetto al 2022, segnando una continuità nel desiderio degli italiani di esplorare e rilassarsi.

Per la prima volta, le vacanze in città hanno raggiunto la stessa quota di quelle al mare, entrambe al 49% del totale. Le città, in particolare, hanno visto una rinascita, con un incremento del 29,3% per le destinazioni estere e un sorprendente 37% in più per le città italiane durante l'estate, superando i livelli pre-pandemia.

Questo non significa ovviamente che agli italiani non piacciono le vacanze al mare, anzi circa il 50% dei viaggiatori ha affermato di preferire una vacanza al mare in Italia, rispetto a un viaggio all’estero, dimostrando un legame profondo con le coste nazionali. Il mare Italia rimane quindi una scelta prediletta. 

Le vacanze in montagna e campagna hanno mantenuto una solida presenza, con rispettivamente il 25,4% e il 14,3% del totale delle vacanze. Le vacanze rurali, in particolare, hanno raggiunto i livelli pre-pandemia, mostrando un ritorno alle tradizioni e alla natura.

tipo di vacanza 2023

Il 2023 ha visto anche un rinnovato interesse per il patrimonio culturale, gli eventi, lo spettacolo, e il turismo enogastronomico, con un aumento del 55% nei primi nove mesi dell'anno. 

Le vacanze culturali hanno visto una crescita dal 9,7% nel 2022 al 13,1% nel 2023, segnando un ritorno all'apprezzamento delle arti e della storia.

Le bellezze naturali del paese continuano a essere un richiamo stabile, con il 9,2% delle vacanze dedicate a questo scopo. Le attività di riposo e divertimento rimangono predominanti, con il 68,3% delle vacanze, quasi ritornando ai livelli pre-pandemia.

Infine, le attività come i trattamenti di benessere, lo shopping e le visite ai parchi divertimento, sebbene non abbiano ancora recuperato completamente il gap pandemico, hanno mostrato un incremento rispetto al 2022.

Quali sono le destinazioni emergenti in Italia?

Il 79% dei viaggi nel 2023 ha avuto come destinazione località italiane, con il Nord che continua a essere l’area più attraente del Paese (38% dei viaggi), soprattutto per le vacanze brevi (48,5%). Il Mezzogiorno, invece, si distingue per le vacanze lunghe (29%), superando il Centro (12,6%).

La Toscana è stata la meta prediletta dei viaggiatori italiani, sia per le vacanze brevi che per quelle lunghe. La regione non solo ha catturato l’attenzione per le sue bellezze naturali e artistiche, ma è anche diventata una destinazione chiave per i viaggi d’affari, ospitando quasi il 42% dei viaggi di lavoro in Italia insieme a Lombardia e Lazio.

La Toscana, insieme ad altre sei regioni italiane – Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Trentino Alto Adige – ha accolto il 59,4% degli spostamenti interni. 

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I viaggi internazionali hanno mostrato una stabilità, con un leggero aumento verso le destinazioni extraeuropee, portando la quota dei soggiorni all’estero al 21%, avvicinandosi ai livelli pre-Covid del 23,9% nel 2019.

Per quanto riguarda i viaggi all’estero, la preferenza è stata per le mete europee (82%), con la Spagna(13,4%), la Francia(10,7%), la Germania (7,1%) e la Romania (5,5%) come paesi più visitati. 

Durante l’estate e l’autunno, la Spagna è stata la meta più scelta per le vacanze all’estero. Tra le destinazioni extraeuropee, l’Egitto, gli Stati Uniti e il Marocco si sono confermati come le preferenze per le vacanze lunghe.

Un anno di ottimismo per il turismo italiano, con un paese che continua a muoversi e a cercare nuove esperienze, sia dentro che fuori i suoi confini.

Workation: La Nuova Frontiera del Turismo Italiano

Nel 2022, il fenomeno del workation, o holiday working, ha preso piede in Italia, con quasi un turista su dieci che ha scelto di lavorare dal proprio luogo di vacanza. Questa tendenza, alimentata dalla diffusione del lavoro da remoto durante la pandemia da COVID-19, ha trasformato il modo in cui i professionisti vedono il lavoro e il tempo libero.

Il 9,7% dei vacanzieri occupati ha abbracciato la modalità di lavoro da remoto, con una maggiore propensione tra i turisti maschi (10,4%) rispetto alle donne (8,8%), e una notevole concentrazione nel Nord-ovest (12,1%), quasi il doppio rispetto al Mezzogiorno (5,5%). 

workation

Questa pratica è risultata particolarmente popolare tra coloro con un’istruzione superiore, con una percentuale che sale al 18,5% per i laureati, contro una quota significativamente inferiore per chi possiede titoli di studio meno avanzati.

I lavoratori autonomi hanno mostrato una particolare inclinazione verso questa modalità di lavoro, con il 16,5% che ha lavorato in vacanza, più del doppio rispetto ai lavoratori dipendenti (7,7%). Tra i dirigenti, la percentuale sale addirittura al 37,2%, e tra gli imprenditori al 37%.

Il 2022 ha segnato un punto di svolta per il turismo e il lavoro in Italia, con una tendenza in crescita, che offre nuove opportunità per un equilibrio tra produttività e piacere di viaggiare.

Boom delle Prenotazioni Online 

Il settore turistico sta registrando un record di prenotazioni online per alloggi e trasporti, segnando una tendenza sempre più marcata verso l’autonomia digitale. Oltre la metà dei viaggiatori (56,7%) ha scelto di prenotare l’alloggio online.

prenotazioni online

L’uso di internet per le prenotazioni si è consolidato, interessando circa il 70% dei viaggi, un aumento significativo rispetto al 58,4% del 2019. Le agenzie di viaggio e i tour operator hanno visto un incremento, catturando il 22,6% dei viaggi, rispetto al 15,5% del 2022.

Anche le prenotazioni di mezzi di trasporto hanno raggiunto il 33,2%, eguagliando quasi i livelli del 2019. Questo aumento è attribuito al minor uso dell’auto privata a favore dei trasporti collettivi, nonostante le prenotazioni di trasporto siano ancora inferiori del 30% rispetto al 2019. Anche in questo caso, circa tre quarti delle prenotazioni sono state effettuate online.

Cosa ci dobbiamo aspettare per il turismo 2024?

Per il 2024, le previsioni per il turismo in Italia sono estremamente positive. Alcuni prospettano addirittura nuovi record per il turismo italiano. Confindustria Turismo, ad esempio, prevede un aumento di turismo straniero verso l’Italia, che potrebbe anche raggiungere i 68 milioni, segnando un +15% rispetto al 2023.

Le tendenze dimostrano che le abitudini dei viaggiatori stanno continuando a cambiare e indicano un aumento della domanda per viaggi sostenibili con un maggiore interesse verso le esperienze a contatto con la natura

Secondo la previsione dei dati, quest’anno bisogna aspettarsi una crescita del turismo di nicchia con una richiesta maggiore di viaggi culturali, sportivi ed enogastronomici. Per questo è importante che le strutture ricettive puntino su innovazione e sostenibilità, migliorando l’offerta di prodotti e servizi. 

In conclusione, il 2023 potrebbe essere un anno di crescita e sviluppo per il turismo italiano, con un’attenzione particolare per la qualità dell’esperienza turistica.

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