A Venezia non c’è solo Venezia, e me ne sono accorta già da qualche tempo. Dopo la mia gita a Murano, sono ritornata nella magica cornice della Laguna Veneta, ma questa volta ho deciso di spostare lo sguardo oltre i canali, continuando il mio viaggio per esplorare tre autentiche perle nascoste: Torcello, Burano e Sant’Erasmo. E dato che avevo a disposizione una sola giornata per visitarle tutte, non ho potuto far altro che mettere il turbo e partire, senza indugi.
Se posso darti un consiglio per raggiungere la destinazione e poi spostarti sulle isole, io ho preso il treno per arrivare a Venezia e da lì, poi, mi sono spostata in vaporetto ed è proprio quello che ti consiglio di fare perché è sicuramente il modo più comodo.
Mattina del primo giorno con visita a Burano
La mia avventura inizia a Burano, un’isoletta pittoresca che incanta per i suoi merletti e per le case dai colori vivaci. Quindi mi incammino per una passeggiata lungo la via principale, che va dall’imbarcadero verso il ponte che conduce al cuore di Burano. Un viaggio attraverso una tavolozza di sfumature che vanno dal blu al verde, dal rosso all’azzurro.
Al centro dell’isola, Piazza Baldassarre Galluppi dove il campanile pendente di San Martino ha davvero affascinato il mio sguardo. L’opera del XVII secolo si inclina per quasi due metri e ricorda un po’ la famosissima Torre di Pisa. Questa struttura faceva parte della Chiesa di San Martino che un tempo custodiva la crocifissione del maestro Tiepolo, oggi conservata nell’Oratorio d Santa Barbara.
Prima di salutare Burano, però ho deciso di portare con me un pezzo della sua arte, unico nel suo genere: un ventaglio in merletto. La lavorazione dei merletti qui è davvero eccezionale, un’arte che trasforma leggeri tessuti in pizzi trasparenti. Infatti, a Burano è possibile visitare anche il Museo del Merletto, che ha aperto le sue porte nel 1981, un gioiello incastonato negli spazi della scuola dei merletti di Burano. Questa scuola, fondata nel 1872 dalla contessa Andriana Marcello che s’impegnò nel recupero e nella rinascita di una tradizione secolare. Dopo la chiusura della scuola, il Consorzio degli Enti Pubblici veneziani e la Fondazione Andriana Marcello, decisero di intraprendere un’attività di valorizzazione culturale di questa preziosa arte. La sede stessa ha subito una ristrutturazione completa e si è trasformata in uno spazio unico nel suo genere.
Nel museo ci sono oltre cento esemplari che provengono dalla ricca collezione della Scuola e oltre all’esposizione, qui è possibile osservare dal vivo le tecniche di lavorazione delle merlettaie che al mattino sono presenti al museo e consentono ai visitatori di assistere alle dimostrazioni dal vivo di quest’arte meravigliosa.
Dopo questa meravigliosa mattinata che ha lasciato un’impronta colorata nel mio cuore, mi incammino verso la prossima isola.
Una curiosità su Burano
Lo sapevi che Burano è chiamata l’isola del colore? Beh, basta guardarsi in giro per intuirne il motivo. Le case dipinte dai colori sgargianti: Blu, verde, rosso, azzurro e giallo. E sai qual è il motivo di queste tinte? Ci sono almeno tre versioni a riguardo!
C’è chi dice che servisse per far capire bene dove fosse la propria dimora a tutti quelli che alzavano troppo il gomito, c’è chi invece afferma che servisse semplicemente per indicare la propria casa e infine, chi pensa che servisse in caso di nebbia per non fare troppa fatica a trovare la propria dimora.
E stando a quanto si racconta a Burano, quasi ogni anno, i locali dipingono le facciate delle loro case, infissi compresi.
Il pomeriggio a Torcello e Sant’Erasmo
Dopo un rapido pranzo, mi dirigo verso l'isola di Torcello, situata di fronte a Burano e raggiungibile in pochi minuti con il vaporetto. Sono rimasta estasiata dai mosaici della Basilica di Santa Maria Assunta, che risalgono all’XI secolo. Questi mosaici sovrastano l’altare e l’uscita della chiesa e raccontano il Giudizio Universale.
La scelta di fare i mosaici serviva perché al tempo il popolo non sapeva leggere e così il messaggio veniva comunicato attraverso queste opere d’arte dorate e luminose. Il Giudizio Universale, con chiare influenze bizantine e lamine d’oro offre una visione straordinaria della dannazione e della beatitudine.
Un viaggio nel tempo dove la spiritualità e la storia sono un veicolo educativo in un’epoca in cui la parola scritta non era accessibile a tutti.
Prima di lasciare Torcello, mi concedo qualche minuto per godermi il prato dietro la basilica. Da qui si svela l’immensità della laguna e ne approfitto per immortalare il paesaggio con una foto che diventerà un prezioso ricordo.
Così m’imbarco sul vaporetto che mi porta a Sant’Erasmo, la più grande delle isole lagunari. Conosciuta fin dal Medioevo come l’orto della laguna, è famosa per la coltivazione di frutta e ortaggi.
La mia prima tappa è la Torre Massimiliana, una fortificazione militare austriaca, costruita tra il 1843 e il 1844. Unica nel suo genere, questa torre ospita mostre ed eventi culturali che regalano un’esperienza unica a chi la visita.
Spostandomi sull’altro lato dell’isola, raggiungo la Chiesa di Cristo Re, costruita nel 1929 su progetto di Brenno del Giudice. La chiesa, a tre navate, custodisce il dipinto di Il Martirio di Sant’Erasmo che con ogni probabilità risale alla scuola di Tintoretto. Un connubio di spiritualità e arte che aggiunge un capitolo ricco di storia a questa giornata indimenticabile.
Lo sapevi che tra Burano e l’isola di Sant’Erasmo c’è un’altra piccola isola?
Un’anziana signora del posto mi ha raccontata che c’è una piccola isola della Laguna di Venezia che si trova tra proprio tra Burano e l’isola di Sant’Erasmo, dove pare che nel 1220 San Francesco d’Assisi soggiornò per qualche tempo e dove ancora oggi c’è un convento di frati francescani.
E se hai ancora un po’ di tempo a disposizione?
Tuttavia se hai ancora un po’ di tempo a disposizione, ti consiglio di girare ancora un po’ l’isola di Sant’Erasmo. Girarla a piedi, o in bicicletta (si possono noleggiare in loco nei pressi della fermata del Vaporetto Capannone) è l’ideale dato che l’isola è ricca di sentieri pianeggianti che sono davvero alla portata di tutti anche chi non fa molto movimento. Un’occasione per immergersi nella natura e, perché no fare un bagno alla spiaggia Bacan.