Oggi vi porto a scoprire Peschici, un angolo magico nel Gargano, e voglio condividere con voi ogni emozione e curiosità di questa esperienza, perché credo che ogni attimo vissuto in questo incantevole borgo marinaro valga la pena di essere raccontato.
Ho programmato un solo giorno per visitare Peschici e i suoi dintorni – del resto, “un giorno basta per il paese, gli altri sei passali al mare!”. In effetti, questo angolo della Puglia, in provincia di Foggia, vanta un mare senza eguali e spiagge da cartolina.
Se vi state chiedendo cosa vedere a Peschici in un giorno siete nel posto giusto perché il mio obiettivo è farvi vivere questo incantevole luogo in 24 ore, assaporando sia il suo ricco patrimonio culturale che le meraviglie naturalistiche della zona. Durante il mio itinerario ho anche notato che questa zona è ricca di affascinanti villaggi in Puglia che, pur essendo diversi per atmosfera, conservano la stessa magia del territorio.
Indice
Mattina: il fascino del centro storico e del castello
Il centro storico

Inizio la giornata esplorando il centro di Peschici, un borgo antico arroccato sulla scogliera. Per entrare nel centro storico bisogna passare sotto un bell’arco sormontato da una torre, conosciuta dai locali come “Porta del Ponte” – perché probabilmente una volta c’era davvero un ponte levatoio per difendere il paese.
Varcando questa porta, mi ritrovo in un labirinto di viuzze acciottolate e cortili nascosti, con le tipiche case bianche che ricordano il sole del Mediterraneo. Ad ogni angolo scopro scorci interessanti: balconi fioriti, scalinate che si arrampicano lungo le vecchie mura medievali e antichi torrioni di pietra che si fondono con le abitazioni.
Verso il fondo del borgo, guardando verso il mare, vedo il piccolo porto turistico e immagino i pescatori di una volta che vi facevano rientrare il pescato all’alba. Mi prendo circa un’ora per gironzolare senza fretta, scattare qualche foto e godermi quell’atmosfera fuori dal tempo.
La chiesa di Sant’Elia

Nel cuore del borgo, proprio in Largo Chiesa Madre, mi sono imbattuta nella Chiesa di Sant’Elia, la chiesa principale di Peschici. È un edificio davvero antico, risalente al XII-XIII secolo, dedicato al santo patrono, Sant’Elia Profeta. La facciata è semplice e mostra i segni del tempo e del mare, con due piccoli rosoni in pietra, mentre il campanile – rimasto incompiuto e senza tetto – si trova proprio accanto.
Sono entrata con curiosità, dato che l’ingresso è gratuito e la chiesa è aperta fin dal mattino. All’interno ho trovato una singola navata, con un soffitto in legno scuro che crea un’atmosfera raccolta. Mi hanno colpita le antiche iscrizioni in latino sulle pareti e le opere d’arte sacra custodite lì. Su un altare laterale spicca una statua di Sant’Elia, molto venerata dalla gente del posto, davanti alla quale ho acceso una piccola candela.
La visita è stata breve, circa 20 minuti, ma la pace e la devozione che si respirano in questo luogo mi sono rimaste impresse, anche quando sono uscita sotto il sole cocente del Gargano.
Il Castello di Peschici

Proseguo la passeggiata risalendo la via principale del borgo e in pochi minuti arrivo al Castello di Peschici, quella fortezza imponente che domina il paese e l’Adriatico dall’alto della scogliera.
Uno sguardo sui torrioni del castello, veri guardiani in pietra affacciati sulla piazza, mi trasporta indietro nel tempo. Questa fortezza medievale, risalente al XIII secolo e costruita dai Normanni, è divenuta nel corso dei secoli il simbolo stesso di Peschici.
Oggi, le sue spesse mura in pietra grigia sembrano sussurrare storie di antichi assedi e battaglie: immagino sentinelle e arcieri appostati sui bastioni che, scrutando il mare all’orizzonte, avevano la stessa meraviglia che provo anch’io in questo momento. Dal piazzale del castello lo sguardo si apre in un panorama a 360°: da un lato i caratteristici tetti bianchi del borgo vecchio, dall’altro l’infinito azzurro del mare.
All’interno del castello mi attende una sorpresa inaspettata: il Museo delle Torture. Questa mostra permanente di antichi strumenti di tortura e punizione mi fa venire i brividi, ma mi permette anche di comprendere alcuni dei lati più oscuri e affascinanti della storia. Tra inquietanti armature, ceppi e congegni medievali, scopro una lezione di storia intensa e realizzata in maniera sobria.
In totale, trascorro circa un’oretta tra esterni ed interni del castello. La visita risulta particolarmente agevole, visto che il castello si trova a soli dieci minuti a piedi dal centro, e ben segnalato per chiunque decida di esplorarlo.
Se avete più tempo a disposizione, vi consiglio di soffermarvi a leggere i pannelli informativi: raccontano le varie fasi costruttive della fortezza, che ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni, persino con l'intervento di Federico II di Svevia nel 1239.
Torre di Monte Pucci

Prima di lasciare il borgo antico, faccio due passi fino ai bastioni all’ingresso del paese e noto subito le antiche torri saracene incastonate nel panorama costiero. Peschici, come tutto il Gargano, ha dovuto a lungo difendersi dalle incursioni piratesche provenienti dal mare, e a memoria di quei tempi difficili restano varie torri di avvistamento lungo la costa. Questi tozzi torrioni in pietra, con la loro base quadrata e la forma tronco-piramidale, venivano costruiti strategicamente sulle punte rocciose più panoramiche, così che da ognuna si potesse vedere la successiva: in caso di pericolo, si lanciavano segnali di fumo di giorno o fuochi di notte per allertare rapidamente tutto il litorale.
Da appassionata di trekking e di storia, non posso resistere al richiamo di esplorarne almeno una! Così ho dedicato la tarda mattinata a un breve "sopralluogo alla Indiana Jones" verso una delle torri costiere più famose: la Torre di Monte Pucci. Questa torre si trova poco fuori dal centro abitato, su un promontorio calcareo elevato. Raggiungerla è semplice: recupero la mia auto e in circa 15-20 minuti di guida verso ovest, seguendo le indicazioni per Monte Pucci/Calenella, arrivo nei pressi della torre. Gli ultimi metri li percorro a piedi, lungo un sentierino tra le rocce e i cespugli della macchia mediterranea.
La Torre di Monte Pucci è in parte diroccata e ha perso la sua merlatura originaria, ma salendo accanto riesco a capire perché è così speciale: la vista da quassù è davvero unica, spaziando dal mare blu intenso alle colline verdi dell’entroterra. Seduta su una pietra, con il vento che porta con sé l’odore del mare e del timo selvatico, mi perdo per qualche minuto in questo panorama mozzafiato.
In totale, tra viaggio e passeggiata, dedico circa mezz’ora buona a questa tappa – un piccolo extra che consiglio a chiunque ami combinare un po’ di avventura con la scoperta della storia.
Pomeriggio: natura del Gargano e spiagge da sogno

Dopo una mattinata così intensa, sento il bisogno di un po’ di relax nella natura. Avendo ancora tutto il pomeriggio a disposizione, valuto le opzioni: l’entroterra di Peschici fa parte del vasto Parco Nazionale del Gargano, un’area protetta di oltre 120.000 ettari che custodisce foreste millenarie, laghi costieri e una ricchissima biodiversità. So che addentrarsi nel Parco richiederebbe tempo (il cuore verde del Gargano, la Foresta Umbra, dista circa un’ora di auto e meriterebbe mezza giornata di escursioni tra sentieri ombrosi), quindi decido di non allontanarmi troppo. Tuttavia, anche rimanendo in zona Peschici, il contatto con la natura non manca: il Gargano offre un fantastico connubio tra mare e montagna, con pinete a ridosso della costa e grotte marine nascoste tutte da esplorare. Guardo verso sud, nell’interno, e vedo le colline coperte di boschi: là vivono daini, falchi pellegrini e persino rare orchidee selvatiche. Sarà per la prossima volta, penso: un buon motivo per tornare con più calma.
Oggi il richiamo più forte è quello del mare, così decido che le spiagge di Peschici saranno le protagoniste del mio pomeriggio.
Riprendo quindi l’auto e mi avvio sulla litoranea SP52 che da Peschici corre lungo la costa verso Vieste, dove si concentrano alcune delle baie più belle. Il piano è fare un po’ di beach hopping, ossia visitare più spiagge, anche solo per un tuffo veloce e per gustarne l’atmosfera. La prima tappa che scelgo è la più lontana, così da procedere poi con comodo verso il ritorno: punto dritto verso Cala Lunga, una spiaggia che mi incuriosisce molto per il nome e le descrizioni lette. Percorro circa una dozzina di chilometri tra curve panoramiche (in parte seguendo la SS89 Garganica) e, appena superata una fitta pineta costiera, arrivo a destinazione.
Cala Lunga
Cala Lunga è uno spettacolo naturale: una mezzaluna di sabbia soffice e dorata lunga circa 300 metri, incastonata in una baia verdeggiante circondata dai boschi. Il suo nome è azzeccato perché la baia penetra nell’entroterra più di altre, formando quasi un piccolo fiordo dal fascino selvaggio. Parcheggio l’auto in uno spiazzo sterrato lì vicino (ci sono diversi posti per lasciare l’auto, alcuni a pagamento, ma oggi non è troppo affollato). Appena metto piede sulla sabbia rovente, tolgo i sandali e provo una sensazione di libertà: l’acqua davanti a me ha sfumature turchesi irresistibili.
Baia Zaiana

Verso le 15 decido di proseguire il tour delle spiagge. Tornando indietro sulla litoranea, la tappa successiva è Baia Zaiana, che dista circa 5 km da Peschici (nel mio caso poco meno di 7 km da Cala Lunga, tornando verso ovest. La Spiaggia di Zaiana appare all’improvviso in fondo a una discesa: è una caletta di circa 200 metri racchiusa tra alti costoni rocciosi e fitta vegetazione. Qui la natura è protagonista: le rocce ai lati formano piccole grotte e sporgenze da cui i più temerari si divertono a tuffarsi, mentre alle spalle della spiaggia si ergono pini e macchia mediterranea che profumano l’aria. C’è un che di selvaggio in questo luogo, e capisco perché negli anni ‘70 e ‘80 Zaiana fosse conosciuta come la “spiaggia dei giovani. All’epoca i ragazzi venivano qui per stare tra coetanei, prendere il sole in libertà (era frequentata anche da naturisti) e alla sera spesso improvvisavano feste con falò sulla spiaggia. Ancora oggi, mi racconta il gestore di un piccolo chiosco, Zaiana mantiene questo doppio volto: tranquilla di giorno, festaiola di notte. Nel pomeriggio infatti l’atmosfera è rilassata – poche famiglie, qualche coppia, tutti distanziati sulla sabbia dorata – ma so già che dopo il tramonto questa baia isolata si animerà di musica sotto le stelle. Faccio una breve passeggiata sulla riva, lasciando che le onde mi bagnino i piedi. Anche se la tentazione di restare più a lungo è forte, dopo una mezz’oretta riprendo il cammino: ho ancora altre spiagge sulla lista e solo un pomeriggio a disposizione (mi riprometto però di tornare una sera, perché l’idea di una festa sulla spiaggia sotto il cielo del Gargano mi sembra magica!).
Spiaggia di Manaccora

Risalgo in auto e faccio pochi chilometri fino alla Spiaggia di Manaccora. Questa baia, indicata da un cartello sulla provinciale, si raggiunge comodamente percorrendo una strada asfaltata che arriva fino in prossimità del litorale. Parcheggio vicino a qualche campeggio e mi incammino tra le dune: davanti a me si apre Manaccora, una delle spiagge più grandi e frequentate di Peschici. La sabbia è dorata e fine, e il lido è molto ampio – ideale per sistemarsi anche in alta stagione senza sentirsi troppo stretti. Qui noto parecchie famiglie con bambini che giocano a pallone o costruiscono castelli di sabbia: non c’è da stupirsi, l’acqua rimane bassa per molti metri dalla riva ed è perfetta per far sguazzare i più piccoli in sicurezza. Uno degli aspetti più interessanti di Manaccora è però la sua valenza storica: proprio qui vicino, sul lato ovest della baia, si trova il famoso Grottone di Manaccora, una grande cavità naturale usata sin dall'antichità (pare fosse un luogo di culto dei Dauni e poi un rifugio durante le incursioni). Purtroppo il sito archeologico è chiuso durante la mia visita pomeridiana, quindi non posso entrarci, ma anche solo sapere che sotto quella rupe c'è una grotta millenaria aggiunge fascino al luogo. Consiglio comunque a chi visita Manaccora di informarsi sugli orari di visita della grotta, perché dev’essere davvero suggestiva. Dopo circa un’ora (che si presta anche a trascorrervi mezza giornata intera, data la bellezza e i servizi presenti), riprendiamo la via del ritorno.
Il sole comincia lentamente a calare verso l’orizzonte e le ombre si allungano. Sulla strada del rientro verso Peschici faccio una breve deviazione per vedere due ultime baie: Cala del Turco e Baia di Gusmay, che si trovano l’una vicina all’altra a circa 8-10 km dal paese.
Cala del Turco e Baia di Gusmay
Cala del Turco in passato era il luogo dove, secondo la tradizione, sbarcavano i pirati turchi durante le loro razzie – da qui il nome che evoca tempi avventurosi. Oggi per fortuna la situazione è ben più pacifica: questa caletta nascosta è una spiaggia libera e tranquilla, circondata da pini marittimi. La raggiungo seguendo un viottolo a piedi che si stacca dalla litoranea (non ci si arriva direttamente in auto) e scendo fino a vedere la sabbia chiara tra le rocce. A quest’ora (tardo pomeriggio) Cala del Turco è già in ombra – essendo esposta a nord, il sole smette di illuminarla nel pomeriggio. Un vantaggio non da poco nelle giornate più afose, penso, ma purtroppo anche un segno che la giornata sta finendo.
Poco più avanti lungo la costa c’è la Spiaggia di Gusmay: questa baia è famosa per essere un vero angolo di paradiso terrestre, incastonata tra due punte rocciose. Purtroppo l’accesso non è dei più semplici. Peccato, perché avrei fatto volentieri un ultimo bagno in queste acque da sogno! Mi accontento di ammirarla dall’alto per qualche minuto, sbirciando tra gli alberi, e di segnarmela per il futuro.
Tramonto e rientro in paese

Tornato a Peschici verso sera, decido di concludere la giornata in dolcezza e relax. Parcheggio l’auto vicino al centro e scendo a piedi verso la Marina di Peschici, la spiaggia cittadina che avevo visto dall’alto al mattino. Questa lunga spiaggia dorata (circa 700 metri) si distende proprio ai piedi del borgo, tra il promontorio di Monte Pucci a ovest e il molo del porticciolo a est. Anche se è il lido più comodo e frequentato, la Marina ha un suo perché: il fondale basso e sabbioso la rende ideale per famiglie.
Spiaggetta di Jalillo

Per oggi però scelgo di non fermarmi qui, preferendo qualcosa di più raccolto. Mi incammino quindi verso la vicina Spiaggetta di Jalillo (il nome in dialetto significa proprio “piccola spiaggia”). Jalillo è praticamente l’ultimo tratto della baia di Peschici, nascosto dietro un grande masso roccioso che lo separa dalla spiaggia principale. Una passerella pedonale in legno collega comodamente la Marina a questo angolino nascosto. Appena giro intorno al gigantesco scoglio, mi si apre davanti un fazzoletto di sabbia di neanche 150 metri, incastonato tra le rocce e il mare.
È un luogo silenzioso e immerso nella natura, proprio come piace a me: ci sono solo poche persone che parlano a bassa voce, qualcuno legge un libro all’ombra della falesia. Sì, perché un vantaggio di Jalillo è che nel pomeriggio la parete di roccia fa ombra sulla spiaggia, offrendo refrigerio naturale dopo una giornata sotto il sole cocente (non a caso molti abitanti vengono qui nelle ore più calde).
Peschici dall’acqua ha un profilo stupendo: le case bianche sulla rupe iniziano ad accendersi di luci rosa man mano che cala il buio, e sembra quasi un presepe mediterraneo.
Aperitivo vista mare

Dopo essermi goduta questo spettacolo in totale calma, risalgo verso il centro per un meritato aperitivo panoramico. Seduta a un tavolino con vista sul mare, sorseggio una bevanda rinfrescante e ripenso a quante cose sono riuscita a vedere in un solo giorno: dalla storia millenaria del borgo e del castello, alle avventure sulle torri saracene, fino alle più belle spiagge del Gargano.
È incredibile come Peschici riesca a racchiudere così tante esperienze diverse in un territorio tutto sommato piccolo: cultura, natura, mare cristallino, panorami mozzafiato… non manca proprio nulla. La mia giornata volge al termine, ma dentro di me resta la gioia di aver scoperto un posto speciale.
Che tu abbia solo un giorno o un'intera settimana a disposizione, questa perla del Gargano saprà conquistarti con la sua genuina bellezza. Buon viaggio e buon relax!
Per maggiori informazioni sull’organizzazione del viaggio, puoi consultare la pagina dei migliori villaggi a Peschici selezionati per te.