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Parco dei Mostri di Bomarzo: alla scoperta del Giardino Rinascimentale

Parco dei Mostri di Bomarzo: alla scoperta del Giardino Rinascimentale

C'è un posto vicino a Roma che sembra uscito da una fiaba: stiamo parlando del Parco di Bomarzo, conosciuto anche come Bosco sacro o Parco dei Mostri.

Si tratta di un giardino rinascimentale, di rara bellezza creato nel XVI secolo dal principe Pier Francesco Orsini. Mostri, draghi, figure mitologiche e animali esotici, sono disseminate tra la vegetazione del parco, creando un'atmosfera magica e surreale.

Ogni angolo del parco nasconde una sorpresa, invitando i visitatori a immergersi nelle sue meraviglie e a lasciarsi incantare dai misteri che lo avvolgono. In questo articolo esploreremo la storia del Bosco di Bomarzo, i tanti segreti che cela e forniremo alcuni consigli utili su come prenotare una visita guidata.

Indice

La storia del Bosco Sacro di Bomarzo: nato per amore

Il Sacro Bosco di Bomarzo, conosciuto anche come Parco dei Mostri, sorge a Bomarzo, in provincia di Viterbo. Questo straordinario giardino rinascimentale, costruito tra il 1560 e il 1580, è il risultato della geniale creatività dell'architetto Pirro Ligorio. Pur avendo lavorato anche con Michelangelo Buonarroti nella costruzione della Fabbrica di San Pietro, Ligorio è meglio conosciuto per la costruzione del parco di Bomarzo.

Il Sacro Bosco se non lo sapevi, nasce proprio a causa di un cuore spezzato. Si narra che il principe Pier Francesco Orsini abbia commissionato la costruzione del parco in memoria della sua amata moglie, Giulia Farnese, deceduta nel 1560.

Il principe, con il cuore spezzato, creò un luogo magico per guarire il dolore della perdita. Mostri e belve feroci, avrebbero aiutato ad affrontare i mostri interiori. Nato "sol per sfogare il core", come scritto su una colonna del tempio dedicato alla moglie, il parco serviva a liberare l'animo dai tormenti interiori.

Nonostante la dedica alla moglie, le opere presenti nel parco sono come viaggio nell'immaginario fantastico del Rinascimento, con riferimenti continui alla mitologia e al mondo alchemico. Le statue mostruose e le sculture enigmatiche sembrano narrare una storia di amore eterno, trasformando il dolore in un percorso iniziatico di rinascita e speranza.

Ogni angolo del Bosco Sacro riserva una sorpresa, invitando i visitatori a perdersi tra le sue meraviglie e a lasciarsi affascinare dai misteri che lo avvolgono. Visitare il Parco dei Mostri è un'esperienza unica, una passeggiata attraverso secoli di storia, arte e passione.

Cosa vedere nel Parco dei Mostri

"Voi che per il mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte e stupende, venite qua dove son facce orrende, elefanti, leoni, orsi e draghi".

Con queste parole viene accolto il visitatore del Sacro Bosco di Bomarzo in provincia di Viterbo. All'interno sono moltissime le sculture e le opere che ti trasporteranno in una storia mitologica e magica. Tra architettoniche meravigliose e sculture tutte da scoprire, qui riportiamo le più suggestive, sta a te poi scoprire le altre!

Le due Sfingi

Appena varcata la soglia del Bosco, il visitatore si trova di fronte a due Sfingi, una a destra e l'altra a sinistra. Queste creature combinano il modello classico di donna con corpo di leone e quello egizio, essendo entrambe prive di ali. Le due Sfingi simbolicamente guardano il parco e accolgono il visitatore con iscrizioni di benvenuto in endecasillabi, leggibili su ciascun basamento.

L'iscrizione a sinistra avverte che chi non attraversa il parco in silenzio e con concentrazione non sarà in grado di apprezzare nemmeno le sette meraviglie del mondo. Questo suggerisce che solo chi visita il Bosco con un atteggiamento di riflessione e rispetto può veramente comprenderne la bellezza e il significato.

L'iscrizione a destra, invita invece a pensare e decidere se le meraviglie del parco sono fatte per stupire o come espressione di arte. Questa frase pone l'accento sull'importanza dell'interpretazione personale delle opere, chiedendo al visitatore di considerare se le sculture e le strutture siano frutto di magia o di abilità artistica.

L'orco dalla bocca spalancata

L'orco del parco di Bomarzo è di certo l'architettura più famosa del parco. Sulle sue labbra si legge la scritta "ogni penisero vola". Questo messaggio suggerisce che entrare nella bocca spalancata dell'Orco, (un'immagine che evoca terrore fin dall'infanzia) e come affrontare le proprie paure.

Si tratta di un percorso cosciente verso il confronto diretto con le proprie ansie, aspettative e inquietudini. Le fauci dell'Orco di Bomarzo rappresentano infatti le paure e le preoccupazioni che abitano la mente umana. Solo affrontandole apertamente, si scopre che ogni pensiero può volare, permettendo così alla persona di liberarsi e di volare a sua volta.

Altri invece accostano la bocca dell'orco al passaggio che c'è tra la vita e la morte. Questo simbolismo diventa ancora più significativo se si considera la storia del Parco di Bomarzo. La bocca spalancata dell'Orco, una delle figure più emblematiche del parco, può quindi essere vista non solo come un simbolo delle paure e delle angosce umane, ma anche come un richiamo alla morte e al lutto personale del principe.

Attraversare la bocca dell'Orco potrebbe rappresentare il viaggio interiore del principe Orsini attraverso il dolore della perdita, un modo per affrontare la realtà della morte e per elaborare il proprio lutto. 

L'Elefante

Una delle figure più imponenti è il maestoso elefante che porta sulla schiena una grossa torre e tiene nella proboscide un legionario romano, come se volesse stritolarlo.

Questo sembra richiamare l'impresa storica di Annibale durante le Guerre Puniche, quando utilizzò gli elefanti per attraversare le Alpi e combattere contro i Romani. L'elefante potrebbe simboleggiare forza, strategia e il potere di superare grandi ostacoli.

Il Drago Alato

In realtà, si tratta di una viverna, una creatura mitologica rettiliforme che somiglia a un drago. Questo spaventoso mostro è raffigurato mentre combatte contro tre animali, che oggi non sono più riconoscibili. La viverna rappresenta il caos, la lotta per la sopravvivenza e la natura selvaggia che deve essere domata.

La Casa Pendente

Si tratta di un piccolo edificio costruito su un masso inclinato, che fa sì che l'intera struttura penda visibilmente.

La casa ha pavimenti inclinati che creano confusione e instabilità nei visitatori, poiché non sono perfettamente perpendicolari ai muri. Si ritiene che l'ingresso originale del Bosco fosse esattamente di fronte alla Casa Pendente. Su una delle facciate della casa è ancora leggibile l'iscrizione «L'animo tacendo diviene più assennato». Questo messaggio suggerisce che il silenzio e la riflessione portano alla saggezza, in linea con l'atmosfera di introspezione e mistero che pervade il parco.

Informazioni utili per prenotare una visita

Se desideri visitare il Sacro Bosco di Bomarzo, ecco tutte le informazioni utili per organizzare la tua visita. Il costo del biglietto intero è di 13 euro, mentre per i bambini dai 4 ai 13 anni è di 8 euro. Per i disabili con una certificazione del 100% di disabilità e non autosufficienti, l'ingresso è gratuito.

La visita al Parco richiede circa due ore e, per buona parte, si svolge al fresco sotto gli alberi, offrendo un'esperienza piacevole anche nelle giornate più calde. L'indirizzo esatto del Parco dei Mostri è Località Giardino - 01020 Bomarzo - Viterbo.

Come Arrivare in auto

Si trova in provincia di Viterbo, nella località omonima di Bomarzo. È consigliabile raggiungerlo in automobile, percorrendo l'autostrada del Sole A1. Se provieni da sud, prendi l'uscita di Orte; se vieni da nord, l'uscita di riferimento è Attigliano. In entrambi i casi, segui le indicazioni locali per raggiungere il parco.

Come Arrivare con i Mezzi Pubblici

Se preferisci utilizzare i mezzi pubblici, sappi che raggiungere Bomarzo in questo modo è un po' più complicato, ma non impossibile. Da Roma, puoi prendere il treno della Linea FL1 e scendere alla fermata Orte Scalo, oppure utilizzare la Linea FL3 e scendere a Viterbo. Da lì, potrai proseguire verso Bomarzo con un autobus COTRAL. Per gli orari degli autobus, ti consiglio di consultare il sito ufficiale COTRAL.

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Immagine autore articolo
Ludovica A.

Appassionata di scrittura e viaggiatrice incallita, adoro trasportare i miei lettori in avventure straordinarie.